Un italiano su cinque (19%) è preoccupato per i cambiamenti climatici, ed è spinto quindi ad adottare comportamenti virtuosi per contribuire personalmente a fermarne gli effetti disastrosi. Ciò emerge dal rapporto “Sos Clima per l’agricoltura italiana”, presentato da Coldiretti. In esso, viene evidenziato anche il decalogo dei comportamenti giusti da adottare per avere uno stile di vita più responsabile dal punto di vista climatico.
Il decalogo
Preferire l’acquisto di prodotti locali che non devono subire lunghi trasporti con mezzi inquinanti;
Scegliere frutta e verdura di stagione che non consumano energia per la conservazione;
Ridurre le intermediazioni fino a fare acquisti direttamente dal produttore, come nei mercati di campagna amica della Coldiretti, per evitare passaggi di mano del prodotto che spesso significano inutili trasporti;
Privilegiare i prodotti sfusi che non consumano imballaggi come i distributori automatici di latte;
Acquistare confezioni formato famiglia rispetto a quelle monodose per ridurre il consumo di imballaggi per quantità di cibo consumato;
Fare acquisti di gruppo (anche in condominio) per ridurre i consumi di energia nei trasporti per fare la spesa;
Riutilizzare le borse per la spesa e servirsi di quelle fatte con materiali biodegradabili di origine agricola nazionale o di tela invece di quelle in plastica;
Ottimizzare l’energia consumata nella preparazione e conservazione dei cibi con pentole e frigoriferi a basso impatto;
Ridurre gli sprechi ottimizzando gli acquisti e riscoprendo la cucina degli avanzi per evitare che finiscano tra i rifiuti;
Fare la raccolta differenziata per consentire il recupero di energia dai rifiuti prodotti.
Con semplici accorgimenti nella spesa di tutti i giorni e nel consumo degli alimenti ogni famiglia italiana si possono definitivamente i consumi di petrolio e ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di oltre mille chilogrammi (CO2 equivalenti) all’anno. Scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre al minimo gli imballaggi, fare acquisti di gruppo, recarsi alla spesa riciclando le buste, ottimizzare il consumo di energia nella conservazione e nella preparazione dei cibi, evitare di apparecchiare con piatti e bicchieri di plastica sono, insieme alla raccolta differenziata, alcuni dei comportamenti suggeriti dal decalogo della Coldiretti per assumere responsabilità nei confronti delle generazioni future, presentato per l’occasione.
Con ogni pasto che percorre in media 1900 chilometri prima di giungere sulle tavole, coloro che si approvvigionano esclusivamente tramite reti alimentari alternative – ricorda Coldiretti – tutelano anche l’ambiente perché i prodotti non devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Ma sprecano pure di meno perché i cibi in vendita sono più freschi e durano di più. Fare la spesa a chilometri zero in filiere corte – spiega Coldiretti – con l’acquisto di prodotti locali taglia, infatti, del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dello studio Ispra. Meglio, dunque, prediligere i prodotti di stagione, scegliendo la frutta e le verdure al giusto grado di maturazione e conservandola adeguatamente, senza tenere insieme quella che si intende consumare a breve con quella che si prevede di conservare più a lungo. E lo stesso consiglio vale anche per tutti i cibi in generale.
Proprio per combattere gli sprechi dagli agrichef del Villaggio Coldiretti, i cuochi contadini, arrivano i consigli per i “piatti del giorno”, come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che – spiega Coldiretti – non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come a ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “servono interventi strutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico”