L'ovovia, la struttura per disabili sul ponte di Calatrava, a Venezia, non funziona da due anni. Tuttavia, rimuoverla può essere più difficile di quanto si pensi: il Comune, intenzionato a toglierla di mezzo, deve infatti tenere in considerazione la presenza della Corte dei conti, e il timore di un danno erariale.
Costata poco meno di due milioni di euro, è operativa dal novembre 2013 ma fino ad ora non è stata mai utilizzata. È stata infatti posta in "stand-by" due anni fa, dopo che una coppia di signori americani rimase prigioniera a causa di un guasto, richiedendo l'intervento dei vigili del fuoco per estrarli.
Non solo. L'ovovia, per quanto esteticamente apprezzabile (ma non da tutti) non ha un sistema di raffreddamento e, dunque, d'estate si superano anche i 50 gradi. Inoltre, è un sistema piuttosto lento, considerato che per passare da una parte all'altra del ponte ci vogliono quasi 40 minuti.
Insomma, tutti gli elementi per una sua pronta rimozione sembrano esserci. Ma farlo potrebbe non essere facile: secondo quanto emerge dal Comune, infatti, chi smantella l'opera corre il rischio di vedersi attribuire il danno erariale pari al costo dell'opera, 2 milioni di euro.
In attesa di comprendere che cosa potrebbe accadere, l'ovovia è vicinissima a compiere i due anni di totale inattività, rimanendo un totem che i turisti hanno il piacere di fotografare. Spesso, domandandosi a cosa servisse un similie impianto...