Secondo quanto afferma la Guardia di Finanza nella analisi del nucleo speciale Spesa pubblica e repressione delle frodi comunitarie, è di oltre 6 miliardi di euro l’anno il conto (salatissimo) che lo Stato paga a causa di truffe, sprechi e corruzione.
L’elenco è piuttosto impietoso, e va da Nord a Sud. Si pensi ai contributi erogati ad aziende che in realtà non esistono, ai lavori pubblici incompiuti, ai falsi invalidi, al denaro che viene indebitamente erogato sulla base della legge Pinto (che risarcisce chi subisce processi troppo lunghi), e così via.
Un nuovo capitolo di verifiche, ricordava poi il quotidiano Il Messaggero, si aprirà con il reddito di cittadinanza. Di fatti, nell’analisi si invitano i militari a incrementare la propria attività, proprio in relazione all’introduzione di nuovi strumenti di assistenza, quali il reddito di inclusione, che terminerà la sua fase sperimentale nel 2019.
Un capitolo specifico riguarda poi la Capitale, dove a causa delle mancate opere di urbanizzazione che avrebbero dovuto essere realizzate in piazza dei Navigatori e in viale Giustiniano Imperatore, a fronte delle concessioni rilasciate dal Comune di Roma, sono andati in fumo più di 27 milioni di euro. Impianti di illuminazione, parchetti e sistemazione della viabilità mai eseguite. Con buona pace dei fondi pubblici.