Nel suo ultimo studio l'Eurispes ha fatto il punto sulla spesa sanitaria italiana e sui relativi sprechi, sottolineando come il nostro Paese investa in questo settore il 14,1 per cento delle risorse complessive, pari al 7 per cento del Pil. Un volume molto rilevante, che non rende l'Italia al primo posto del vecchio Continente, ma nemmeno troppo distante dal "leader", l'Irlanda, con il 19 per cento delle risorse complessive. L'ultimo dell'elenco è Cipro, che invece investe sulla sanità il 2,6 per cento delle risorse.
Per quanto invece attiene le risorse occupate, nel 2015 il numero di lavoratori all'interno del sistema sanitario era pari a 1.796.000 unità. Se a questo però si aggiunge il numero dei lavoratori "non ufficiali", che operano in nero, si raggiunge la cifra di 2 milioni di occupati, ovvero il 10 per cento del totale in Italia.
Tuttavia, i numeri più preoccupanti l'Eurispes li riveste al tasso medio di corruzione e frode nella sanità italiana, pari a qualcosa come 6,5 miliardi di euro, ottenuto applicando i valori medi stimati alla situazione italiana.oltre a tale dato, bisogna aggiungere quello legato a sprechi e inefficienze, per un valore totale che tocca quota 23,6 miliardi di euro, includendo anche i già rammentati tassi di corruzione e frode.
Insomma, un quadro poco consolatorio, che pone il nostro Paese davanti a una realtà sempre meno gradita.