Da alcune recenti occasioni è emerso che la fruizione delle carte di pagamento per gestire le spese di trasferta nella Pubblica Amministrazione potrebbe garantire notevoli risparmi. E che l’ottimizzazione in tale ambito potrebbe condurre a significativi risultati in termini di maggiore efficientamento delle strutture pubbliche.
A dimostrazione di ciò, le ultime rilevazioni statistiche hanno ricordato che il 38% degli enti pubblici si avvale dell’intermediazione di un’agenzia di viaggi per gestire le fasi di prenotazione e organizzazione delle trasferte, mentre il 33% delega queste responsabilità ai singoli dipendenti.
Per quanto concerne il pagamento delle spese relative a viaggi e missioni, il 46% degli enti pubblici ha affermato di demandare alle agenzie di viaggio la gestione delle spese di prenotazione, mentre nel restante 54% dei casi i dipendenti si trovano a dover anticipare gli importi, attendo poi il rimborso. Ancora, la quasi totalità degli enti pubblici lascia ai dipendenti il doversi far carico delle spese sostenute durante il viaggio. Ed è proprio l’aspetto della gestione dei pagamenti dei viaggi che viene assunto come un fattore critico per molte PA (61%) che non hanno ancora introdotto sistemi digitali unici, completi e integrati per supportare e governare questi processi. Ed è altresì durante la trasferta che il dipendente pubblico si fa maggior carico dei costi: nel 91% degli intervistati le spese in viaggio vengono pagate direttamente dai dipendenti, che poi avviano la fase di risarcimento.
Ebbene, nel contesto di Travel Management è emerso pertanto che l’esborso economico personale dei dipendenti in trasferta rappresenta per le pubbliche amministrazioni la principale criticità da fronteggiare, unitamente alla corretta gestione delle spese di viaggio, con ciò che ne consegue sul fronte della generazione di sacche di inefficienza.