Bankitalia ha elaborato uno studio nel quale fa il punto sugli sprechi della Pubblica amministrazione, individuando ampie “sacche di improduttività ”, con una particolare incidenza nel Centro Sud, dove per poter ottenere gli identici risultati di altrove – si legge nella nota – si impiegano più risorse e, dunque, con relativi maggiori sprechi.
In particolare, dall’approfondimento ultimo sui servizi anagrafici dei comuni di Bankitalia si legge come sia emersa “l'esistenza di scostamenti significativi dalla relazione media tra input - ore lavorate - e output - servizi erogati - con dotazioni di personale maggiori nel Centro-Sud e dove il livello di disoccupazione è più elevato”.
Da quanto sopra Bankitalia calcola se che la fascia di municipi che appartiene al 25 per cento di quelli meno efficienti contenesse il divario di produttività , riagganciando quindi i livelli degli altri, si verificherebbe una riduzione delle ore lavorate pari al 7,6 per cento, con picchi del 33 per cento nei comuni interessati.
Di qui, Bankitalia auspica una corretta riallocazione delle risorse, con una mobilità che comunque non è facile da ottenersi. È lo stesso istituto centrale a ricordare, tra i vari fattori – ostacolo, “l'assenza di parametri obiettivi in base ai quali determinare i fabbisogni effettivi di personale delle amministrazioni, l'elevata segmentazione dei comparti contrattuali e le incertezze sul piano della confrontabilità degli inquadramenti professionali, appaiono ostacolare i flussi di mobilità , che risultano estremamente contenuti”.
Non tutto è comunque visibile negativamente. La ricerca riconosce che negli ultimi tempi sono stati effettivamente fatti dei passi in avanti, grazie principalmente ai provvedimenti dell’esecutivo, come l’apertura del ruolo unificato dei dirigenti, presente nella delega Madia.