Tra le tante righe con le quali la Corte dei Conti della Campania ha avuto modo di riassumere gli sprechi riscontrati sul territorio, ci sono anche quelli legati alle luci votive nei cimiteri di Napoli.
In particolare, i magistrati contabili hanno quantificato in 38 milioni di euro, in 8 anni, il mancato incasso derivante da tale voce. Ma come mai?
Per la Guardia di Finanza, una ditta gestiva le luci votive pagando una cifra molto bassa all’amministrazione comunale del capoluogo campano, la quale fino a quel momento non aveva mai indetto un bando di gara per affidare il servizio.
In quell’occasione la Corte dei Conti inviò 12 richieste di risarcimento ad assessori e a dirigenti comunali. Le indagini rivelarono anche che per anni e anni il Comune di Napoli aveva incassato il 10% (circa 2,5 milioni di euro) rispetto alla cifra che era tata incamerata dalla ditta, la quale da anni riusciva ad ottenere delle proroghe di sei mesi.
A margine di tutto ciò, i giudici contabili della Corte dei Conti della Campania hanno tirato le somme, scoprendo che è di ben 38 milioni di euro il mancato incasso che dal 2008 al 2015 (ovvero, in tutto si tratta di 8 anni) sarebbe maturato per questa piccola, ma non irrisoria, voce.