Negli scorsi giorni il Movimento CinqueStelle ha effettuato un durissimo atto di accusa: a margine del Trasporto Tour, che ha visto in viaggio il deputato Carlo Sibilia, è emerso che circa mezzo miliardo di euro di denaro sarebbe stato buttato dalla finestra per poter realizzare delle opere ancora intuilizzabili dai cittadini.
In particolar modo, attacca Sibilia, l’autostazione di Lioni, costata 16 milioni di euro, è pronta ma non funzionante a causa di un contenzioso tra il Comune e la ditta appaltatrice, mentre “la Lioni Grottaminarda, per 430 milioni di euro, progettata nel 1981 ed oggi è pronta solo al 10 per cento; l’Autostazione di Avellino, ferma da 30 anni a rappresentare un mostro nel centro cittadino; la funicolare di Montevergine, ripristinata parzialmente solo negli ultimi giorni”.
Per Sibilia non ci sarebbero grandi dubbi. “Si tratta di opere che in tanti anni sono servite soltanto alla politica per le sue clientele”. Un’accusa molto grave, che si estende a numerose altre opere che nel corso degli anni sono finite al centro di attenzioni particolari, come ad esempio l’autostazione di via Pini, dove è stata organizzata la conferenza dei CinqueStelle: “Scegliamo questo scenario perché l’immagine racchiude lo scheletro del pensiero della politica dei trasporti nella nostra città. Leggende raccontano che non abbia visto la luce perché non si era calcolato che gli autobus potrebbero avere due piani” – ha chiosato Sibilia.