Il Consiglio nazionale di bioetica, in una mozione approvata lo scorso 23 giugno, e pubblicata oggi sul sito della Presidenza del Consiglio, ha fornito il proprio contributo circa la necessità di contenere gli sprechi di farmaci. Pertanto, basta con confezioni maxi o mini di medicinali, con più o meno compresse rispetto a quelle che sono previste dal ciclo di terapia, e in grado di determinare evidenti sprechi per il sistema sanitario nazionale e per i cittadini.
Il testo della mozione, tra l'altro, ricorda come alcune normative abbiano "attivato un percorso per la realizzazione di confezioni ottimali di prodotti farmaceutici, anche in forma monodose, proporzionate rispetto alle necessità imposte dal ciclo di terapia. Malgrado ciò, a tutt'oggi nessun intervento sistematico è stato realizzato e sono ancora molte le confezioni in cui non vi è corrispondenza fra i giorni di trattamento e il numero di unità terapeutiche (pillole, compresse, capsule o altro) in conformità alle prescrizioni mediche".
Ancora, il testo sottolinea come la maggioranza dei farmaci confezionati in blister abbia un numero di compresse superiore o inferiore del 30% rispetto al normale ciclo di terapia. "Così si costringono i medici a prescrivere e i consumatori ad acquistare una seconda confezione del farmaco o a mantenere in giacenza la confezione, spesso fino alla scadenza del prodotto. Discorso simile per i medicinali in gocce, dato che frequentemente una frazione del contenuto rimane in boccetta inutilizzato" - sottolinea ancora Cnb.