Di Atac abbiamo già parlato nel recente passato e, di questi passi e di questi tempi, sembra proprio che parleremo ancora a lungo. I numeri derivati dal servizio di trasporto pubblico capitolino sono d’altronde impietosi, e l’indebitamento complessivo di oltre 1,3 miliardi di euro alla fine del 2015, e perdite strutturali tra i 70 e i 100 milioni di euro annui, sono solamente la punta di un gigantesco iceberg.
C’è tuttavia un altro numero che nel corso degli ultimi giorni è salito prepotentemente alla ribata: sulla base di un recente sondaggio, infatti, il servizio Atac non piace al 65% dei cittadini romani, e forse il crollo dei biglietti venduti (24 milioni in meno, il 18% inferiore negli ultimi sei mesi) è un chiaro indicatore dello stato di insoddisfazione.
Eppure, sottolineava un recente approfondimento comparso sul quotidiano Il Corriere della Sera, è appena reintegrato un istituto, quello del servizio “riservato al personale metroferro” per poter trasportare gli autisti dei tram a inizio e fine turno. In tutto, 17 persone al giorno, con servizio non ancora partito a causa della mancanza dei soldi. Quanto basta (e non solo) per poter aprire nuove polemiche...