Torniamo anche oggi a occuparci dei “nasoni” romani, uno dei simboli legati allo spreco di acqua e alle conseguenti misure di loro contenimento. Per poter cercare di frenare i consumi di risorsa idrica, infatti, a Roma si è pensato (bene o male, a seconda della vostra opinione) di tagliare gradualmente l’utilizzo di tali impianti, tradizionalmente utilizzati per cercare un po’ di refrigerio.
Ebbene, pronta è stata la presa di posizione delle Acli romane, con la presidente Lidia Borzì che ha fatto sapere come “le Acli di Roma si rendono disponibili ad adottare 20 ‘nasoni’ di Roma e grazie ai fondi del 5×1000 siamo disponibili ad impiantare uno speciale rubinetto idoneo a tenere conto sia delle esigenze tecniche che sociali al fine di contrastare gli sprechi e che permetta alle persone senza fissa dimora di potere utilizzare l’acqua per tutte le attività quotidiane per sopravvivere nelle strade della nostra città e agli animali di dissetarsi”.
Borzì ha aggiunto come Roma abbia “bisogno di fatti e non di polemiche ed è per questo che abbiamo pensato a questa iniziativa realizzata secondo una logica di sussidiarietà circolare pienamente agita”, applicata in un contesto – ricordiamo – in cui si sta pensando di chiudere 30 fontanelle al giorno sul territorio capitolino.
L’iniziativa viene evidenziata essere, dalla stessa Borzì, in linea con l’impegno delle Acli contro ogni tipo di spreco. "