Sono almeno 30 anni che gli sprechi di acqua si accumulano nel territorio pugliese, fino ad arrivare ad alimentare una condizione - quella odierna - di estrema emergenza. È quanto ha dichiarato nel corso degli ultimi giorni il deputato pugliese del M5S Diego De Lorenzis, componente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera, che in una recente affermazione ha evidenziato come sia assurdo che "ogni estate ci siano crisi idriche che creano disagi ai cittadini e agli agricoltori. Non si può definire «emergenza» perché l’emergenza è una situazione non prevista e temporanea, invece in Puglia la crisi idrica è una costante che tutti conoscono da molto tempo. Tutti i partiti tradizionali, non sono mai stati in grado di fronteggiare il problema nonostante fosse chiaro quello che andava realizzato: questi 30 anni di sprechi e inefficienze sono causati dalla malagestio di centro destra e di centro sinistra".
Soffermandosi in particolar modo sui depuratori, emerge come gran parte degli impianti sia sottodimensionato, o abbiano una depurazione minima.
I depuratori, prosegue infatti De Lorenzis, "sono l’emblema di questa situazione paradossale e costituiscono un problema sia ambientale, sia di spreco di risorse idriche che finiscono in mare. Bisognerebbe garantire la massima depurazione possibile e il riutilizzo per scopi agricoli e industriali. In questo modo verrebbero recuperata gran parte dell’acqua e le attività produttive potrebbero rifornirsi di acqua affinata a prezzi più contenuti invece del prelievo in falda con una conseguente ulteriore salvaguardia della stessa meno soggetta a inutili emungimenti".
Intuibilmente, conclude l'esponente del Movimento, allo spreco di acqua si abbina quello di denaro pubblico. Sia sufficiente rammentare, aggiunge, come l'invaso del Pappadai in agro di Monteparano sia costato 200 milioni di euro e 25 anni di costruzione, incompiuta.