A Pisa la situazione acqua non è critica come altrove, ma il comune della Torre non ha potuto far altro che cercare di anticipare eventuali crisi idriche, attraverso un'ordinanza che impone ai cittadini di fare attenzione all'utilizzo improprio dell'acqua, ponendo il comune toscano all'interno di un percorso sempre più comune in ambito tricolore.
Ma che cosa prevede l'ordinanza?
Nel dettaglio, l'ordinanza del sindaco prevede che l'acqua del pubblico acquedotto vada utilizzata per i bisogni alimentari, per quelli igienico - sanitari e per quelli idro - potabili. Di contro, non sarà possibile utilizzare l'acqua potabile per poter riempire le piscine, lavare auto e moto, irrigare orti e giardini (ma sono esclusi dall'obbligo i parchi e i giardini pubblici, per i quali l'Ufficio Verde del Comune di Pisa ridurrà le innaffiature al limite indispensabile.
Chi non rispetterà l'obbligo imposto, andrà incontro a multe variabili di importo compreso tra 25 e 500 euro.
Con l'ordinanza viene inoltre genericamente invitata la cittadinanza a limitare il consumo di acqua potabile al minimo indispensabile e a non lasciare aperte le fontanelle pubbliche al termine dell'utilizzo.
Regole di buona convivenza ma, evidentemente, non così seguite...