Nuove discussioni tra il Comune di Macomer e Abbanoa, la società di gestione del servizio idrico in Sardegna. Stando a quanto riporta l’Unione Sarda, infatti, nonostante la rete idrica cittadina sia quasi interamente nuova, oltre la metà dell’acqua potabilizzata si disperde nel sottosuolo.
In aggiunta a quanto sopra, da una recente riunione in Comune, tra gli amministratori comunali e i vertici di Abbanoa, sarebbe emersa la necessità di migliorare la qualità dell’acqua immessa in rete, risolvendo così il problema della non potabilità e, nel contempo, abbattendo i costi di energia elettrica, di manutenzione e di erogazione.
Per quanto concerne i finanziamenti, le risorse a disposizione sarebbero di circa 10 milioni di euro. Gli obiettivi, invece, sarebbero principalmente due: da una parte l’efficientamento della rete idrica e dall’altra parte il ripristino della condotta di Sant’Antioco, che porta l’acqua dalle sorgenti di Scano Montiferro. Tale rifornimento per caduta garantirà un risparmio netto dei costi (“Pompare l'acqua dall'invaso di Monteleone Roccadoria costa ad Abbanoa circa 1milione e 200mila euro di bolletta energetica” – afferma l’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti), oltre a una migliore qualità di acqua, e alla massima efficienza della gestione degli impianti.
I lavori dovrebbero partire entro fine anno, per concludersi entro dicembre 2017. Si interverrà inoltre sulla rete idrica, che oltre a disperdere il 60% dell’acqua potabilizzata nel sottosuolo, ne compromette anche la potabilità a causa dei continui interventi di manutenzione. “Anche se ormai il 90% dei tubi sono in ghisa sferoidale – ha spiegato il direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas- le perdite non sono diminuite. Sostituiremo dunque i vecchi allacci e le tubature in polietilene rimaste, sezionando la rete con strumenti tecnologici e manutenendo i due serbatoi di stoccaggi”.