Un Rapporto Mediobanca condotto sui servizi idrici locali sostiene che ogni anno vengono persi nelle reti idriche urbane centinaia di milioni di metri cubi di acqua. Un danno enorme alle casse dello Stato e all’ambiente, che pone purtroppo l’Italia tra i Paesi più inefficienti d’Europa per quanto attiene la gestione di una risorsa così importante, come quella idrica.
Mediobanca afferma infatti come le aziende del settore idrico, nel nostro Paese, servano circa 16,9 milioni di utenze, erogando 1,4 miliardi di metri cubi d’acqua lungo una rete di 68 mila chilometri, ovvero 1,7 volte la circonferenza terrestre. Tuttavia, oltre un terzo dell’acqua che viene immessa nella rete non raggiunge mai l’utenza finale, tanto che ogni 100 litri se ne perdono ben 38,7, molto di più di quanto invece non avvenga in Germania (7,2), Spagna (18,9), Francia (21,3), Inghilterra (23,4).
Per quanto poi concerne le società più o meno virtuose, sono la milanese MM (15,9%), la genovese Iren Acqua (23,9%) e la torinese Smat (24,6%) a gestire le reti con la maggiore tenuta, mentre la palermitana Amap (54,6%) e l’Acquedotto Pugliese (50,3%) hanno i maggiori tassi di perdita.
Per quanto infine riguarda il costo dell’acqua per i cittadini, Mediobanca sottolinea come gli acquedotti fatturano 1.581 euro ogni 1000 mc d’acqua e considerando che il consumo giornaliero medio è di 230 litri per abitante, pari a 83 mc d’acqua l’anno, la spesa per cittadino si aggira intorno ai 130 euro annui.