Contenere gli sprechi di acqua grazie all’uso dei satelliti. Può sembrare “fantascienza”, ma in realtà è quanto – anche in Italia – sta avvenendo, peraltro con ottimi risultati.
Naturalmente, non di satelliti spaziali si tratta, bensì di una nuova e sofisticata tecnologia che può permettere un migliore contrasto del fenomeno delle perdite occulte dalle reti idriche, ovvero di quelle perdite nascoste che non si manifestano con fuoriuscite visibili d’acqua, ma che non per questo (anzi) sono meno dannose.
Il nuovo sistema di ricerca satellitare consente di ridurre in maniera notevole i tempi di indagine, arrivando a una precisione ancora maggiore nell’individuazione delle perdite dai tubi interrati, e consentendo così un tangibile risparmio dei litri di acqua sprecati.
In Italia la prima azienda ad adottare questo sistema è stata Hera, il secondo operatore a livello nazionale per volumi di acqua erogata (300 milioni di metri cubi l’anno), che serve nell’idrico oltre 3,6 milioni di abitanti e 239 comuni di Emilia-Romagna, Marche e Triveneto. I risultati? Sicuramente notevoli, sottolinea Franco Fogacci, direttore Acqua del Gruppo Hera, che poi aggiunge come “l’acqua è una risorsa preziosa, da usare con la massima attenzione, senza sprechi. Tutti i nostri sistemi, compreso quello di ricerca delle perdite, mirano ad avere un uso consapevole e ridotto al minimo delle risorse ambientali. Hera ha sempre guardato con entusiasmo all’innovazione, allo sviluppo di nuove tecnologie e alla loro sperimentazione: per questo motivo e per contrastare la dispersione di acqua nelle reti gestite, ogni anno investe nella ricerca programmata delle perdite idriche, adottando i sistemi più moderni ed efficienti, fra cui la nuova tecnologia basata sul rilevamento satellitare, frutto della collaborazione e ricerca svolte ad alto livello internazionale con la società Utilis”.