Nel nostro Paese si sprecano ogni anni circa 65kg di alimenti, una quantità di cibo che pone l’Italia al 13esimo posto tra i paesi europei. Quando si parla spreco, si parla anche di quantità di cibo che si perde a monte della filiera agro-alimentare e durante le fasi di trasformazione, distribuzione e consumo. Lo spreco alimentare si traduce, quindi, anche in spreco di risorse naturali.
Gli sprechi reali e le conseguenze
Gli alimenti che vengono buttati via e, quindi, sprecati contribuiscono a condizionare notevolmente i cambiamenti climatici generando l’8% delle emissioni annuali di gas serra e un sovrasfruttamento dei terreni pari al 28% dei terreni disponibili al mondo.
Idee concrete per ridurre gli sprechi di cibo
Per ridurre gli sprechi di cibo è necessario iniziare e seguire una determinata linea. Un esempio può essere l’uso dell’App Last Minute Sotto Casa, che mette in diretto contatto le persone con i negozianti che, al momento della chiusura, vendono i prodotti alimentari ancora buoni e ottimi da mangiare, ma invenduti, a prezzi più bassi (50-60% in meno). Un’idea che, solo a Torino, ha diminuito gli sprechi mensili fino a 3 tonnellate. Un altro esempio concreto può essere anche la piattaforma Regusto che, oltre a rivolgersi al mondo della ristorazione, è utile ai comuni che intendono recuperare e distribuire le eccedenze alimentari verso le fasce più svantaggiate, mettendo in diretto contatto gli esercenti con le associazioni di volontariato preposti al recupero e alla distribuzione.
L. F.