La Corte dei Conti tira le orecchie alla Sicilia per quanto concerne il congruo utilizzo dei fondi UE. A sancirlo è la presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione siciliana Luciana Savagnone, che arriva a dichiarare come i fondi comunitari siano “sprecati al massimo”.
“Già ci sono quelli che non vengono assegnati, e quello è un danno erariale di cui non ci possiamo occupare perché l'inerzia non viene purtroppo sanzionata, ne si può sapere perché non ci sono stati progetti. E poi ci sono i fondi che vengono sprecati e assegnati male. C'è sempre un problema di controllo interno che manca" – ha dichiarato Savagnone all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018.
Secondo la relazione della presidente, nel 2017 la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti si è dovuta occupare dei danni all’Erario determinati dallo spreco di fondi comunitari, considerato che sono stati indebitamente erogati in favore di soggetti che invece non avevano i requisiti richiesti, o perché utilizzati in modo improprio. Insomma, risorse a supporto dell’imprenditoria e dell’agricoltura, e per le quali “sono state emesse numerosissime sentenze di condanna alla restituzione delle somme”.
“La diffusione del fenomeno delle illegittimità riscontrate - aggiunge poi Savagnone - induce a ritenere che difetti nel meccanismo di concessione dei suddetti contributi un attento controllo delle sue varie fasi, da quella di individuazione dei possibili beneficiari fino a quella di erogazione delle risorse”.