Test superato brillantemente. L’idea di posizionare delle reti in grado d’intercettare rifiuti galleggianti prima del loro arrivo in mare sta dando i suoi risultati sperati. La diga, posizionata sulla foce del lungo Tevere, rimane pertanto al suo posto.
La nuova proroga
Nonostante sia scaduta la proroga si è deciso comunque di continuare con il test per altri 3 mesi, ovvero fino alla metà di maggio. Proprio per questo motivo le due reti non saranno tolte dal luogo che è stato loro assegnato. Perlomeno per adesso.
I risultati
Secondo gli ultimi numeri sono stati raccolti 1300 chili di plastica in 2 mesi esatti. Un risultato eccellente. Questo dimostra che la quantità di rifiuti che si riesce ad intercettare è quasi triplicata rispetto al vecchio metodo. Una ragione in più per continuare con un test che in altro luogo, sulla foce del fiume Po, aveva già evidenziato i primi successi.
Inoltre, visto il grande successo si è deciso addirittura di triplicare gli sforzi. Si sta, infatti, preparando un avviso pubblico in modo da stabilizzare la diga presente sulla foce del Tevere e successivamente sistemare le altre: una nel punto di confluenza con l’Aniene ed un’altra più a Nord, indicativamente all’altezza del Ponte della Musica.
L’importanza dell’intercettazione dei rifiuti
Come sappiamo la plastica trasportata dal Tevere arriva direttamente in mare ed una volta sbriciolata, viene mangiata dai pesci. Dunque, intercettandola prima che essa raggiunga le acque libere significa impedire anche che finisca sulla nostra tavola.
L. F.