Oggi la Svezia può vantarsi di ben 32 termovalorizzatori che permettono di riscaldare 950mila casa e di produrre elettricità per altre 250mila. Ma come funziona? Tutto quello che non può essere riciclato viene incenerito mediante il c.d. programma Waste-to-energy. Tale programma può essere visto come una vera e propria alternativa che ha quindi un minore impatto ambientale, in quanto tiene conto sia dei sottoprodotti dell'incenerimento che delle emissioni che derivano dal trasporto. Inoltre, recuperare energia dai rifiuti permette di usare una risorsa che diversamente sarebbe buttata.
Più precisamente per produrre l'energia di una tonnellata di petrolio vanno incenerite tre tonnellate di spazzatura. Difatti, la Svezia importa, dietro un cospicuo pagamento, 800 mila tonnellate di immondizia ogni anno dalla Gran Bretagna, Norvegia, Irlanda e specialmente Italia. Questi rifiuti aiutano infatti a riscaldare le abitazioni svedesi. Attualmente, dai paesi europei arrivano circa il 20-25% dei quantitativi totali che vengono sottoposti al trattamento termico.
In Svezia la spazzatura è pertanto al centro di una filiera che promuove il riuso e il riciclo, poi la valorizzazione energetica dello scarto. E così che per alimentare i termovalorizzatori la Svezia importa costantemente rifiuti da tutto il mondo.
Lucia Franco