Secondo un dossier dell'associazione Libera, in Italia il Partito della corruzione varrebbe circa il 4% dei voti. Ovvero, sarebbe teoricamente in grado di superare la soglia dello sbarramento del 3% che è imposta dalla nuova legge elettorale e accedere quindi in Parlamento.
Una sorpresa? Non proprio. D'altronde, è lo stesso Istat a ricordare come già a oltre 1,7 milioni di cittadini (il 3,7% della popolazione tra i 18 e gli 80 anni) sia stato offerto del denaro, dei favori o dei regali per poter avere il proprio voto alle elezioni amministrative politiche ed europee, e sono il doppio (3,8 milioni di persone) i cittadini che dichiarano di conoscere personalmente qualcuno (tra parenti, amici, colleghi o vicini) cui è stato offerto qualcosa in cambio del voto in qualche tornata elettorale, con picchi ancora più alti in Puglia, dove quasi un cittadino su quattro conosce qualcuno a cui è stato proposto il voto di scambio.
Non solo. Secondo quanto affermano i dati di Eurobarometro sulla corruzione, il 97% degli italiani dichiara che il problema sarebbe molto o abbastanza diffuso, ben 20 punti percentuali in più rispetto a quanto avviene con la media dell'Unione Europea. Inoltre, il 74% ritiene che la corruzione sia cresciuta negli ultimi tre anni, mentre è solo del 2% la quota di italiani che ritiene che invece la corruzione sia diminuita.