Papa Francesco chiede maggiore responsabilità reciproca, solidarietà e comunione come soluzione allo lotta contro lo spreco alimentare e la fame nel mondo che colpisce oggi 821 milioni di persone. Tutti, infatti, hanno diritto al cibo, spiega Francesco.
Di fronte all’aumento della domanda di cibi è necessario che i prodotti della terra siano disponibili per tutti. Limitare è semplice, ma condividere invece impone una conversione, e questo è molto faticoso.
Per ridurre la fame nel mondo non significa quindi sacrificare i valori, che sono fondamentali per la promozione e la protezione della persona umana e dei suoi diritti. Il tutto basandosi sul “principio di umanità evangelico”, augurando che tutte le istituzioni mondiali alimentino e organizzino questa capacità di amare, perché è la via principale che garantisce la vera sicurezza alimentare nel mondo. Amare, spiega il Papa, significa collaborare affinché ogni Paese accresca la produzione e giunga all’autosufficienza alimentare. Bisogna pensare a creare nuovi modelli di sviluppo e di consumo, ma anche a politiche che non aggravino la situazione delle popolazioni più sfortunate. Insomma, l’approccio di Papa Francesco per ridurre la fame nel mondo è una domanda di onestà che ha come base tre elementi sostanziali: responsabilità reciproca, solidarietà e comunione.
Lucia Franco