E’ giusto o no multare chi fruga tra i cassonetti? Continua a far discutere la delibera che a Genova prevede multe fino a 200 euro per chi viene sorpreso a frugare nei cassonetti dei rifiuti. Tale delibera, è nata un anno fa, da una proposta dell’assessore leghista Stefano Garassino.
Da un lato, c’è chi ritiene che sia magari una condizione di necessità a spingere alcune persone alla pratica, in cerca di qualcosa di cui hanno bisogno. Multare chi è indigente sarebbe quindi sbagliato dal punto di vista etico, soprattutto perché tra gli episodi più frequenti, i protagonisti sono richiedenti asilo che si introducono nei cassonetti per cercare di portare via dai rifiuti un paio di scarpe vecchie, per fare qualche esempio, oppure oggetti ancora in buono stato.
Dall’altro, <<le multe a chi rovista nei cassonetti sono inutili, perchè destinate a nullatenenti che non possono pagarle, e dannose, perchè fanno perdere tempo ai vigili con relativo spreco di risorse pubbliche.>> Ciò sostiene il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle di Genova, Stefano Giordano, che annuncia di aver depositato un esposto alla Corte dei Conti: da luglio 2017, la polizia municipale genovese ha elevato 217 sanzioni, di cui solo due sono state pagate. "Al di là dell'etica davvero preoccupante del regolamento della giunta Bucci che sembra voler condannare e colpire ulteriormente chi già vive in condizioni disperate e di povertà assoluta- afferma il pentastellato- l'esposto che ho presentato si concentra esclusivamente sullo spreco di soldi pubblici dei cittadini che la prassi sanzionatoria nei confronti dei senzatetto ha causato". Non soltanto "l'impiego degli agenti municipali, ma anche l'impiego di altri uffici e funzionari, in quanto, anche in caso di procedimento penale originato dai verbali non pagati, la procura della repubblica ha sempre chiesto l'archiviazione dei relativi procedimenti".
Per Giordano, "la strada percorsa dal sindaco, Marco Bucci, e dall'assessore alla sicurezza, Stefano Garassino, per contrastare la povertà, trasformandola in colpa e impiegando risorse pubbliche per fare dei buchi nell'acqua con queste sanzioni, è la più sbagliata possibile e confidiamo nell'intervento della corte dei conti per porre fine a questo percorso". Garassino ha poi ammesso che, siccome elevata a nulla tenenti, la maggior parte dei verbali non viene pagata, riconducendo, in pratica, l'intervento fatto a un richiamo alla persona. L'assessore annuncia una modifica del regolamento di polizia urbana per cui l'agente, prima di fare la contravvenzione, dovrà invitare la persona a "desistere dal comportamento illecito e ad allontanarsi dal luogo. Solo in caso di rifiuto, l'agente provvederà a redigere verbale sanzionatorio".