Recuperare un chewing gum? Oggi si può. Ed è anche molto semplice. Grazie ad un’invenzione di una giovane studentessa inglese, Anna Bullus, si è scoperto che il chewing gum contiene un ingrediente basa, ovvero la gomma sintetica, un polimero analogo alla plastica che può essere riutilizzato per dare vita ad altri oggetti: dalle posate agli stivali, dalle cover per lo smartphone a veri e propri portachiavi.
Riciclo chewing gum
Anna Bulls si è rinchiusa per 4 mesi in un laboratorio di chimica fino a quando non è riuscita a creare un polimero, il BRGP (Bullus Recycled Gum Polymer), composto di gomme riciclate da impiegare in processi di formazione industriale. Grazie a questo materiale, versatile e potenzialmente utile, è stato realizzato il “Gumdrop”, ossia il primo raccoglitore al mondo per chewing gum masticate, prodotto totalmente da chewing gum riciclati.
Gumdrop nel mondo
I contenitori “Gumdrop” sono di colore rosa e si trovano in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. Ma non è tutto. Anna ha creato anche dei contenitori portatili che si possono tranquillamente agganciare al portachiavi, come anche alla bicicletta.
Inoltre, sopra ogni cestino, Gumdrop è presente un cartello in cui viene spiegato chiaramente che qualsiasi gomma raccolta sarà riciclata per dare vita a nuovi oggetti. In questo modo, pertanto, l’azienda contribuisce non solo alla pulizia delle strade e dei luoghi pubblichi, ma allo stesso tempo al riciclo e alla creazione di oggetti, tutti rigorosamente green.
Un modo alternativo per ridurre gli sprechi e rispettare l’ambiente
Ogni anno a Londra vengono gettate per terra più di 30mila gomme da masticare e il governo inglese spende all’incirca 150milioni di sterline per ripulire le strade. Si calcola, infatti, che le chewing gum sono seconde solo ai mozziconi di sigarette. Uno spreco che potrebbe essere evitato se solo si rispettasse un po' di più l’ambiente.
Lucia Franco