Stando a quanto afferma lo studio “Enti Territoriali per il futuro del TPL e della mobilità. Rafforzare le competenze e riorganizzare le funzioni" realizzato da federMobilità in collaborazione con Isfort (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti), presentato a Roma nella sala Protomoteca del Campidoglio, dalle gare del TPL sarà possibile ottenere un risparmio annuo di oltre 600 milioni di euro, di cui circa 80 milioni di euro da destinare alla formazione del personale degli enti affidanti.
Insomma, non solo si potranno finalmente avere trasporti pubblici locali più efficienti e più moderni, ma si potrà contabilizzare un risparmio non certo irrisorio.
Dallo studio emerge peraltro la necessità di investire una parte dei risparmi nello stesso settore, al fine di giungere a una progressiva e regolata liberalizzazione, più a una privatizzazione forzata. “Non vogliamo nasconderci – spiega Giuseppe Ruzziconi, Presidente di federMobilità - e il fatto che l'utilizzo ottimale delle risorse richieda una dote notevole di sapienza non solo da parte dei gestori, ma anche da parte di tutta la filiera di regolazione, orientata a creare le condizioni per un vero mercato contendibile, fa emergere energie positive nel contesto produttivo in grado di sprigionare miglioramenti della qualità dei servizi erogati e di riduzione di costi, in un'ottica appunto di liberalizzazione regolata”.
In questo modo, aggiunge Ruzziconi, si creerebbe un sistema di dialogo e di confronto continuo, sia con i soggetti delegati dal Parlamento a verificare che i processi avvengano nei tempi adeguati, sia con gli enti territoriali che rimarrebbero i proprietari del servizio pubblico TPL.