A Bologna si è recentemente svolto un interessante convegno che ha fatto il punto sui costi e sulle terapie sostenute per poter curare il diabete. Un evento nel quale sono emersi dati che dimostrano come questa patologia sia molto diffusa (riguarda più di 3 milioni di pazienti) e come gran parte di questi soffra del diabete di tipo 2, per le cui terapie si utilizza quasi il 10% del totale delle risorse economiche messe a disposizione dal Servizio sanitario nazionale. Nonostante ciò, purtroppo, ogni anno si registrano oltre 27 mila decessi di pazienti diabetici di età compresa tra i 20 e i 79 anni.
Di qui, la necessità di spendere meglio e, possibilmente, meno. È questo uno dei temi centrali dell'evento, nel corso del quale è stato ad esempio dimostrato lo scarso impiego delle più recenti tecnologie a disposizione per migliorare il controllo glicemico da parte dei pazienti.
L'utilizzo di holter diabetici, ad esempio, unitamente ai microinfurosi, non solamente avrebbe l'indubbio beneficio di migliorare la qualità della vita del paziente, quanto anche ridurre e non poco i costi - ovvero gli sprechi - relativi all'eccecsso dei ricoveri, che nella sola Toscana sono circa 12 mila l'anno, con spesa di oltre 650 milioni di euro.
Rimane comunque inteso che l'opzione migliore per la salute del paziente non potrà che essere assunta dal medico, il quale dovrà comunque evidenziare ai manager del settore sanitario ciò che ritiene necessario per poter migliorare la salute e la qualità della vita delle persone. E, purtroppo, non sempre questo avviene...