E’ di corruzione l’accusa rivolta all’ex governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, e per l’ex sottosegretario al ministero dell’Economia, Simona Vicari. La Procura di Palermo ha infatti chiesto il loro rinvio a giudizio alla fine delle indagini sulla cosiddetta tangentopoli del mare, l’inchiesta dei carabinieri di Trapani ribattezzata “Mare Monstrum”, e legata ai loschi affari in favore di Liberty Lines, la compagnia di navigazione specializzata nei trasporti marittimi veloci.
Secondo le ricostruzioni effettuate, si sarebbe concretizzato un giro di mazzette, regali e favori, tale da garantire guadagni certi e aggiudicazioni facili delle gare di appalto bandite dalla Regione per l’assegnazione dei contributi sui collegamenti navali tra la Sicilia e le sue isole minori, agli armatori Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio.
In particolare, la Procura ha quantificato in circa 10 milioni di euro i guadagni ottenuti dai Morace. La richiesta di rinvio ha tuttavia colpito anche Crocetta, per un contributo elettorale da 10 mila euro che avrebbe ottenuto dai Morace in cambio delle pressioni esercitate sugli uffici regionali. Coinvolta anche la senatrice Vicari, per due orologi dal valore di quasi 12 mila euro, dopo aver fatto introdurre in una legge nazionale una norma in favore della Liberty Lines, per un ricalcolo dell’imposta sul valore aggiunto sui trasporti veloci.