Secondo quanto affermano gli ultimi dati statistici, emerge che lo Stato spende più o meno 900 miliardi di euro ogni anno, ovvero circa la metà del prodotto interno lordo.
Si tratta di un volume di denaro molto importante, che tuttavia – come ben noto – non equivale sempre (anzi, quasi mai) ad un utilizzo efficace di tali somme. Sempre secondo le più attendibili proiezioni, si consideri che se mediante una maggiore efficienza si riuscisse a spendere 99 centesimi laddove oggi si spendono 100 centesimi (1 euro), si avrebbe un risparmio complessivo di circa 9 miliardi di euro ogni anno. Il risparmio salirebbe a 18 miliardi di euro con una riduzione di 2 centesimi su 1 euro, e così via.
Insomma, semplici calcoli che dovrebbero far emergere in tutti gli operatori attivi e parti in causa la necessità di effettuare una sorta di controllo d igestione a caccia degli sprechi, nella consapevolezza che tutto si potrà dire della macchina statale e amministrativa… tranne che sia perfetta e super efficiente.
Bene dunque cercare sprechi in maniera più attenta e rigorosa, evitando che ogni ipotesi di spending review possa naufragare nel vuoto, come purtroppo accaduto in diverse occasioni nel corso degli ultimi anni. Peraltro, non che manchino i controlli: dalla Corte dei Conti alla Ragioneria Generale dello Stato, chi verifica è ben presente. Forse, non lo è chi dovrebbe legiferare in merito…