La Corte di Conti sta indagando sul nuovo stadio di Tor di Valle. Il timore, evidentemente, è quello che questo grande progetto, su cui pesano ancora numerose incognite, possa tramutarsi nella peggiore delle ipotesi in un imponente spreco di risorse pubbliche: per tale motivo il procuratore regionale Andrea Lupi ha aperto un fascicolo che parte dalla delibera 32/2017, che da il via libera al piano, per poter comprendere meglio quali sono i contorni della questione, e quali tipi di oneri comporterà effettivamente lo stadio per l'amministrazione capitolina.
Gli esposti dei Radicali e del Movimento 5 Stelle (o, almeno, la sua parte dissidente) puntano infatti il dito contro le spese, censurando - nel primo caso - l'eccessivo valore che è stato attribuito alle cubature, dinanzi a una mancata massima valorizzazione delle strutture, e - nel secondo caso - la scelta del luogo, che rappresenterebbe un vantaggio per i costruttori, a danno della comunità.
In aggiunta a quanto sopra, il quotidiano Corriere della Sera, nell'edizione romana, ricordava come vi sia un'ulteriore incognita in grado di pesare sulle indagini dei magistrati contabili: nei giorni scorsi, dopo l'approvazione della nuova delibera da parte della giunta Raggi, è infatti arrivato un diniego da parte del Ministero delle Infastrutture, con un "no" che dovrebbe costringere il Comune ad apportare alcune modifiche, riaprendo così la partita anche da un punto di vista finanziario.