Il quotidiano Il Sole 24 Ore riporta la notizia secondo cui il magistrato del Consiglio di Stato Nicola Russo, risulterebbe essere indagato insieme all’imprenditore Ezio Bigotti del gruppo Sti, per corruzione in atti giudiziari. Oltre a Russo e Bigotti è indagato anche l'avvocato Pietro Amara e l'imprenditore Sergio Giglio, della società Antas srl.
Stando all'accusa del procuratore aggiunto di Paolo Ielo, e dei pm Luca Tescaroli, Giuseppe Cascini, e Stefano Rocco Fava, i due imprenditori avrebbero versato una tangente a Orazio Russo, padre del magistrato, in quanto presidente di un collegio arbitrale. A fungere da intermediario sarebbe invece stato l'avvocato Amara.
Ricordiamo che – secondo la ricostruzione effettuata dal quotidiano – l’indagine sorge da un precedente filone per corruzione, per finanziamenti illeciti ai partiti, e per una serie di violazioni tributarie, all’interno del quale risulta altresì essere coinvolto Maurizio Venafro, ex braccio destro del Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
Più nel dettaglio, Il Sole 24 Ore rammenta come Venafro risulta essere indagato con l'accusa di corruzione perché secondo i pm avrebbe “percepito 72 mila euro da società riconducibili all'imprenditore Fabrizio Centofanti (anche lui indagato), espressioni della Energie Nuove Srl, in concorso con Amara, titolare di Dagi Srl”.
Vedremo nei prossimi giorni quali saranno gli sviluppi della vicenda.