Nuovo caso di corruzione nelle istituzioni pubbliche. Questa volta ad essere interessato è stato il Comune di Ancona. Ma per quale motivo?
Secondo le ricostruzioni effettuate, sarebbero stati lavori edili mal eseguiti, realizzati solamente in parte, e per un valore inferiore a quello reale, pagati con i soldi pubblici a un cartello di imprese ritenute “amiche” in cambio di una serie di utilità, a costituire il perno della brutta vicenda che in questi giorni sta scuotendo il Comune di Ancona, e che potrebbe avere una lunga scia di polemiche critiche.
È infatti quanto sopra ciò che ha scoperto un’indagine della Polizia coordinata dalla Procura locale, che ha portato all’emissione delle misure cautelari nei confronti di un dipendente del Comune di Ancona e per 4 imprenditori, accusati di corruzione aggravata.
L’indagine, rammenta la stampa locale, è iniziata circa un anno fa, e ha permesso di accertare come al centro del sistema vi fosse proprio un dipendente del Comune di Ancona. Secondo le ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, infatti, l’uomo non rispettava il principio di rotazione degli inviti e delle assegnazioni dei lavori, preferendo invece di liquidare i compensi in un modo che le indagini hanno accertato essere “diretto e sistematico” sempre in favore della stessa gamma di ditte ritenute “amiche”.
Nel corso della stessa indagine sono emersi altri episodi che hanno coinvolto complessivamente altre 30 persone, ora indagate, facendo così emergere una rete di cattivi affari più ampia del previsto.