Il Fatto Quotidiano riporta, nella sua edizione online, che il Nucleo Investigativo di Vicenza ha condotto quattro arresti domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione fra privati.
Il provvedimento applicato dai carabinieri è stato domandato dal procuratore Orietta Canova e dal sostituto procuratore Jacopo Augusto Corno, firmato dal giudice per le indagini preliminari Roberto Venditti.
L’inchiesta è stata avviata lo scorso inverno dopo l’esposto del presidente di una società operante nel servizio di ristorazione in strutture pubbliche e private. Nell’esposto la società sospettava della condotta di alcuni dipendenti nei confronti di aziende private fornitrici.
Stando all’accusa, i quattro dipendenti avrebbero orientato sistematicamente le procedure di aggiudicazione degli appalti privati del gruppo in favore di imprese disponibili a pagare loro una percentuale dell’importo del contratto di forniture di opere e di servizi.
Il meccanismo era collaudato, e prevedeva la sottoscrizione di un contratto fittizio di procacciamento di affari con una società creata ad hoc, intestata a un prestanome, da parte di fornitori di servizi e di opere, che riceveva una percentuale sull’importo del lavoro quale indebita provvigione per la segnalazione.
Il giudice ha altresì ordinato un sequestro di somme per 331 mila euro. L’indagine riguarda anche circa altre 40 persone, rappresentanti o titolari di impresa, denunciate per corruzione fra privati, avendo pagato le “tangenti”.