L'ex raffineria più grande della Sicilia cambia il suo modus operandi, diventa green e punta di diamante nella produzione di bio-carburante attraverso l’utilizzo dei rifiuti. Un cambiamento radicale che comporta grandi vantaggi sia per il nostro pianeta sia per l’intera economia della regione.
Biodiesel direttamente dai rifiuti
A Gela il biodiesel diventa realtà. La vecchia raffineria ENI si riqualifica in una raffineria green e grazie all’impianto Forsu, viene quindi prodotto del biodiesel di alta qualità partendo dai rifiuti.
Non si parla più di combustibili fossili estratti dalle rocce e dalle trivelle che scavano in profondità, ma piuttosto dai rifiuti: bucce di frutta e di formaggio, verdure andate a male, rimasugli di cibo e così via.
Gela, la raffineria Forsu
La raffineria di Gela appare completamente nuova. Ha un impianto nuovo di zecca dotato di una tecnologia d’avanguardia basato non sulla combustione ma su pressione, temperatura e umidità. Attualmente, nell’impianto vengono lavorati circa 700 chili al giorno di rifiuti e viene prodotto un olio combustibile ottimo per le navi che devono viaggiare a zero emissioni di zolfo.
Di tutta la produzione, meno di un terzo è il biopetrolio, circa il 70% è formata da acqua ricca di sostanza organiche. Da questa acqua, con un processo di fermentazione, i batteri estraggono dall’acqua un altro 10% di metano (biometano), da usare come combustibile a basso impatto ambientale.
Lucia Franco