Per l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, l’uscita dalle emergenze da coronavirus, e dei loro impatti economici, può essere perseguito attraverso un importante investimento pubblico, con personale ad elevata competenza, che possa creare un’amministrazione di qualità e un rilancio significativo dell’uso delle tecnologie informatiche.
Ad affermarlo è il presidente dell’Anac, Francesco Merloni, le cui proposte sono dunque un’alternativa alle richieste di deregulation del Codice degli Appalti che, come noto, non sono state condivise dall’Anticorruzione.
“Nel campo dei contratti pubblici – scrive Merloni in una lettera aperta - la normativa è tutta volta a garantire il massimo grado di apertura e di competizione nell’aggiudicazione di appalti e concessioni, in piena adesione con le direttive comunitarie: è la concorrenza tra imprese, a livello europeo, l’interesse supremo curato dalla disciplina nel settore. Sotto questo profilo nulla è mutato. L’idea che concorrenza ed efficienza non vadano d’accordo con la prevenzione della corruzione è una pura petizione di principio, smentita dai fatti. Per verificarlo basterebbe analizzare tutte le delibere di Consiglio e gli interventi pubblici dell’Autorità in questa materia, sempre strettamente legati alle esigenze del settore”.
Nelle sue dichiarazioni pubbliche Merloni si è anche detto contrario alla soluzione di adottare delle soluzioni di emergenza, con commissari dotati di ampi poteri in deroga per la realizzazione delle opere.