Sprechi Ospedale Cefalù, cresce la preoccupazione sul futuro

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Dopo una contestata gestione che avrebbe generato un patrimonio netto negativo e circa 70 dipendenti in possibile esubero, cresce l'attenzione e la preoccupazione sul futuro dell'ospdale di Cefalù. Un'attenzione e una preoccupazione che sono alimentate inoltre dalle notizie sul piano di ridimensionamento o di chiusura dei reparti e dei servizi, sufficienti da far scatenare nuove proteste da parte dei dipendenti, e la costituzione di un comitato che affiancherà nella protesta i sindaci e gli amministratori.

Sul tema è intervenuto, sul quotidiano CefaluNews, il deputato Magda Culotta, sindaco di Pollina, che ricorda come l'ospedale Giglio non riceva dei trasferimenti diretti, ma il rimborso delle prestazoni sanitarie è garantito dalla Regione Siciliana, quindi da fondi pubblici. "Quello che è rimasto del privato sono 40 milioni di patrimonio netto negativo e oltre 70 unità di personale in esubero, figlie di un passato di sprechi e di gestioni ‘allegre’" - ha dichiarato ancora il deputato.

Alla luce di ciò, e con l'evidenza di posizioni evidentemente differenti sul tema, quel che rimane è la preoccupazione circa la possibilità che il territorio possa privarsi di una struttura che effettua interventi di grande utilità "Un reparto come l’urologia esegue mille interventi l’anno" - commmentava in merito l'edizione palermitana del quotidiano La Repubblica - "e spesso i 18 posti letti a disposizione sono insufficienti. Un ospedale con un indice del 90 per cento dei posti letto occupati e un bilancio risanato che ha chiuso lo scorso anno in attivo".

Continueremo a seguire la vicenda nei prossimi mesi, nella speranza che non vi siano delle ripercussioni di gravità nei confronti della cittadinanza che, evidentemente, non può essere privata della necessità di un servizio di qualità e di essenzialità.

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