Sprechi Ferrovie del Sud Est, Procura di Bari chiede fallimento

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La Procura di Bari ha recentemente richiesto il fallimento della società  di trasporto Ferrovie del Sud Est e Servizi automobilistici srl. L’istanza, che è stata depositata presso il Tribunale di Bari, sarà  assegnata nei prossimi giorni alla competente sezione fallimentare che dovrà  valutarla: si chiude così una prima parte molto importante per l’azienda del settore trasporti, più volte al centro di alcune vicende non troppo chiare, salite altresì alla ribalta della cronaca locale e italiana.

Per quanto concerne gli sprechi in corso di accertamento, stando alle verifiche che sono state disposte dalla magistratura barese nell’ambito di un‘indagine per peculato, per abuso d’ufficio e per truffa aggravata ai danni dello Stato, la società  – che è attualmente gestita da un commissario – avrebbe accumulato un’esposizione debitoria superiore ai 300 milioni di euro alla fine dell’esercizio 2014: un debito evidentemente sproporzionato rispetto alla sostenibilità  dell’azienda, che avrebbe condotto al dissesto l’intero apparato strutturale.

La cronaca locale segnala come le esposizioni passive accumulate negli scorsi esercizi sarebbero state determinate dalla vecchia gestione societaria, e in particolare dal suo ex amministratore unico Luigi Fiorillo, attraverso vari sprechi e c.d. “consulenze d’oro”. In merito, l’agenzia di stampa Ansa sottolinea come l’attuale istanza di fallimento depositata presso il Tribunale di Bari apre di fatto la strada all’ipotesi di reato di bancarotta a carico della vecchia dirigenza.

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