Negli ultimi 10 anni il consumo di acqua in bottiglia è aumentato in maniera esponenziale. Secondo alcune statistiche, l’Italia è il primo paese in Europa e terzo nel mondo, con circa 188 litri annui consumati nel 2017, contro una media europea di 117, e 206 litri nel 2018. In totale nei 28 Paesi dell’Unione Europea si consumano ogni anno 46 mld di bottiglie in plastica, tra i 7,2 e gli 8,4 miliardi sono nel nostro Paese. Uno spreco davvero inconcepibile e assurdo, le cui conseguenze sono disastrose.
Pensiamo ad esempio gli oceani. In quest’ultimi annualmente finiscono circa 8 tonnellate di plastica, la quale contribuisce all’80% dell’inquinamento totale dei mari. Il Mediterraneo non fa eccezione, visto che per degradarsi una bottiglia di plastica impiega in media 450 anni, rilasciando nel frattempo microplastiche che invadono ormai anche le nostre belle isole.
Ridurre la plastica
L’Ue ha approvato un programma che ha come scopo quello di limitare la plastica in circolazione, prima di tutto vietando quella usa e getta entro il 2021 e portando il tasso di riciclo delle bottiglie di plastica al 90% entro il 2025. Ma non è tutto. Per fa sì che le persone comincino seriamente a ridurre l’uso delle bottiglie, l’Ue si impegnerà a migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto in modo tale da poterne usufruire quotidianamente senza alcun timore. Bevendo dal rubinetto si calcola un risparmio pari 600 milioni di euro all’anno.
Per bere serenamente dal rubinetto di casa bisogna però considerare lo stato dell’impianto idraulico dell’edificio, se l’abitazione è vecchia e soprattutto situata in centro storico, e se necessario intervenire con la manutenzione. Volendo si possono installare dei filtri, che però non condizionano sulla qualità dell’acqua, ma anzi ne migliorano il sapore.